Il primo Conto energia

By 08/08/2016 Fotovoltaico

Il conto energia è un programma che ha lo scopo di incentivare la diffusione del fotovoltaico attraverso ricompense economiche e sgravi fiscali. Questo programma è stato ideato a livello europeo e poi inserito nei paesi della comunità in maniera personalizzata. In Italia l’incentivo consiste in un contributo dato dallo stato per kWh di energia prodotti dall’impianto fotovoltaico che si è acquistato ed installato. Gli incentivi hanno una durata di 20 anni e variano a seconda delle dimensioni dell’impianto.

Il conto energia in Italia ha una storia che parte dal 2005 e si evolve in 5 diverse tappe:

Primo conto energia

Nell’anno 2005 (fino al 2007) inizia il primo conto energia in Italia ovvero dal 19 settembre 2005 è stato possibile presentare la richiesta al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi sul fotovoltaico. Il conto energia non è un investimento statale a fondo perduto ma è simile ad un finanziamento che non prevedere facilitazioni per la messa in opera dell’impianto ma degli sgravi sulle future spese e tassazioni. Questo meccanismo incentiva la produzione dell’energia elettrica e il conseguente calo dell’inquinamento, non incentiva l’acquisto di per sé dell’impianto. Il proprietario dell’impianto riceve, grazie al conto energia, somme continuative a cadenza mensile per i primi 20 anni di vita dell’impianto fotovoltaico. Quali sono le condizioni del primo conto energia?

  • La prima condizione per ricevere queste somme è che l’impianto sia connesso alla rete elettrica, ciò significa che gli impianti destinati all’uso privato ed isolati dalla rete non rientrano nel primo conto energia;
  • La dimensione sia superiore a 1 kWp;
  • I moduli fotovoltaici devono essere conformi alla normativa IEC 61215 che specifica che i moduli in silicio amorfo e film sottile sono esclusi a vantaggio dei moduli cristallini;
  • Il sistema di conversione deve rispettare la norma italiana CEI 11-20.

Il conto energia ha un tetto massimo deciso con decreto ministeriale oltre al quale il GSE non autorizza più l’entrata di altre richieste. Nel 2006 viene stabilito che il tetto è di 85 MWp. Vi sono inoltre differenze tra impianti casalinghi e impianti aziendali:

–          Impianti casalinghi

Ogni privato può essere il proprietario di un impianto fotovoltaico che va a 1 a 20 kWp sul proprio terreno o proprietà e percepire 0,445 €/kWh se applica lo scambio sul posto. La somma incentivata è proporzionale all’energia prodotta e auto consumata, l’energia ceduta alla rete invece viene trasformata in un credito di energia utilizzabile nei successivi tre anni. In alternativa se il proprietario ha partita iva (fino a luglio 2010) può scegliere di rinunciare allo scambio sul posto, di vendere l’energia prodotta in eccesso al gestore e di usufruire dell’incentivo su tutta l’energia prodotta anche non consumata. È prevista una liquidazione su base mensile dell’incentivo che però viene rimandata al mese successivo quando supera i 250 euro.

–          Impianti aziendali

A differenza degli impianti casalinghi che fanno riferimento ad una persona fisica, gli impianti fotovoltaici aziendali fanno riferimento a persone giuridiche o a titolari di partita iva. Gli impianti aziendali godono di tariffe diverse:

  • 0,445 €/kWh per impianti da 1 a 20 kWp che scelgono lo scambio sul posto;
  • 0,46 €/kWh per impianti da 1 a 50 kWp che scelgono di cedere tutta l’energia alla rete;
  • 0,49 €/kWh da sottoporre a ribasso d’asta per gli impianti da 50 kWp a 1 MWp (1000 kWp).

Anche per gli impianti aziendali gli incentivi hanno durata di 20 anni e la tariffa è determinata in base al valore dell’anno precedente.

Con il primo conto energia un impianto fotovoltaico veniva completamente ripagato in circa 11 anni, quindi dal dodicesimo anno iniziava ad essere redditizio per almeno 10 anni.

Pro e contro del primo conto energia

Un impianto fotovoltaico in Italia ha un fattore di capacità di circa 13,1% che diventa 17, 1% al sud Italia dove vi sono le regioni più calde. Proprio per la sua posizione ed il suo clima l’Italia è uno dei paesi europei che potrebbe trarre il maggior vantaggio dall’utilizzo dell’energia solare, nonostante questo però nel 2004 il settore fotovoltaico era in Italia uno tra i meno sviluppati al mondo.

Dopo l’introduzione del primo conto energia questi dati iniziarono a cambiare anche se l’errore, fino al 2007, fu quello di comprendere non solo il fotovoltaico all’interno del fondo ma gli impianti alimenti da fonti “assimilate” (cogenerazione, scarti di lavorazione e/o di processi industriali, fumi di scarico, fonti fossili prodotte da giacimenti minori isolati, inceneritori, ecc.). Altra pecca del primo conto energia è l’assenza di aiuti al momento dell’acquisto dell’impianto che nel 2006 era ancora molto costoso. Nonostante queste pecche il primo conto energia ebbe un successo enorme.

Il successo del primo conto energia portò il governo all’apertura di un secondo conto energia nell’anno 2007 che partiva dal desiderio di voler evolvere il primo e migliorarlo.

 

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